Ricostruire il volto degli antichi: la ragazza delle Porciglia.
L’uomo di Neanderthal, Tuthankhamun, l’uomo di Tollund e Lindow, Filippo II di Macedonia, l’etrusca Seianti Hanunia Tlesnasa, una donna unna, la vichinga Estrid e l’uomo di Bocksten, Sant’Antonio da Padova: grazie alle sempre più accurate tecniche forensi di ricostruzione facciale, sono diverse le ricostruzioni che ci permettono di conoscere il vero volto dei nostri antenati.
Esposto al Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli di Colle Val D’Elsa (SI), il teschio di una ragazza etrusca di circa 18-20 anni, vissuta nel VI secolo a.C. (periodo Arcaico) è un interessanti reperto per la restituzione del vero volto degli etruschi, spesso filtrati attraverso l’idealizzazione degli affreschi delle tombe o dell’arte coroplastica e bronzistica.
Il teschio della ragazza:
Nel 1996 uno scavo del Gruppo Archeologico Colligiano in località “Le Porciglia” (nel comune di Colle Val d’Elsa, tra la necropoli di “Le Ville” e l’insediamento etrusco arcaico di “Poggio di Caio”) ha messo alla luce una struttura ipogea databile al VI sec. a.C., con due fosse separate da un tramezzo, sottostanti a banchine di deposizione. La struttura conteneva i resti scheletrici di otto individui la cui associazione a coppie ha fatto pensare a legami parentelari (coppie di sposi?), tra i quali il teschio della cosiddetta “ragazza delle Porciglia”.
Ciò che colpisce immediatamente del teschio, oltre alla dentatura perfetta (chiara indicazione della buona alimentazione degli etruschi nel senese) è la presenza in situ di una coppia di splendidi orecchini “a barilotto” in oro con decorazione a rilievo e graduazione, esposto nella Sala XIV del museo:
L’orecchino destro aveva conservato la posizione originaria rispetto al cranio grazie alla rotazione di quest’ultimo sul lato destro avvenuta prima della decomposizione e ad un processo di cementificazione calcarea operato dalla acque percolanti; nel corso del restauro si è scelto di preservare questa connessione, mantenendo una colonnina di terra di collegamento.
Fonte: Museo archeologico di Colle Val D’Elsa – www.museocolle.it
Accanto al teschio è esposta la ricostruzione in gesso del volto della ragazza, ad opera della dottoressa Elsa Pacciani del Gabinetto di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e del professor Francesco Mallegni dell’Università degli Studi di Pisa.