La più antica attestazione della popolazione celtica degli Elvezi è italiana: ELUVEITIE (L’Elvezio), iscritto all’interno di una ciotola etrusca in pasta grigia rinvenuta da Raffaele De Marinis a Mantova e datata tra la fine del IV e l’inizio del III a.C. (periodo La Tène B2)
Si tratta della più antica menzione della popolazione degli Elvezi, di circa due secoli più antica rispetto alla segnalazione posidoniana (frammento 44b) ripresa da Strabone (7,2,2) ed al racconto della loro sconfitta offerto da Cesare nei suoi Commentarii; Roma conobbe militarmente gli Elvezi prima del loro scontro con Cesare: nel 107 a.C. un esercito di Tigurini (uno dei quattro cantoni che formavano l’ethnos elvetico) guidato da Divicone annientò infatti un esercito romano, fatto ricordato dallo stesso Cesare.
L’iscrizione è documento di estrema rilevanza per comprendere la situazione della Cisalpina dell’inizio del III secolo a.C. e soprattutto la realtà multietnica dell’etrusca Mantova (Tuscorum trans Padum sola reliquia, la definirà Plinio il Vecchio) nella quale convivono etruschi e celti transalpini (oltre che i Cenomani già stabiliti tra Brescia e Verona): il proprietario della ciotola doveva essere un personaggio inserito all’interno della realtà etrusca cittadina che si riconosce come appartenente di una specifica realtà nazionale ed una precisa connotazione identitaria, quella degli Elvezi, molto prima della loro apparizione sul panorama europeo tramite la letteratura.
Bibliografia di riferimento:
– Un Helvète chez les Etrusques vers 300 av, J.-C., Daniele Vitali e Gilbert Kaenel
– L’iscrizione celtica sulla peria da Münsingen: una nuova lettura, Filippo M. Gambari e Gilbert Kaenel
– I Celti a Spina, Daniele Vitali
– Celti ed Etruschi nell’Etruria padana e nell’Italia settentrionale, Giuseppe Sassatelli
– Lexicon Leponticum: http://www.univie.ac.at/lexlep/wiki/MN%C2%B72 con ulteriore bibliografia